Cosa sono le visite pastorali?
Sono i viaggi che ogni vescovo organizzava periodicamente per visitare tutte le parrocchie della diocesi al fine di controllare lo stato dei beni ecclesiastici (luoghi di culto, opere d’arte, reliquie), per accertarsi che la situazione contabile fosse ben gestita ecc.
Quando si effettuavano le visite pastorali?
La frequenza è variabile, solitamente l’intervallo tra una visita e la successiva è di qualche anno.
L’obbligo per il vescovo di visitare le parrocchie a lui sottoposte è stato sancito con il Concilio di Trento, quindi i primi documenti risalgono alla fine del 1500 circa.
Che cosa sono i documenti delle visite pastorali?
Tra i documenti si trovano i rapporti stilati dai cancellieri, che riportano i dettagli della visita (l’itinerario, le parrocchie visitate, i beni e le reliquie che il vescovo ha controllato ecc.), le schede biografiche di tutti i preti e gli altri ecclesiastici, nonchè i rapporti che i parroci erano obbligati a redigere con l’indicazione dei beni, dei debiti e crediti, e delle eventuali problematiche concernenti la parrocchia.
Dove sono conservati questi documenti?
Presso gli archivi storici delle diocesi e arcidiocesi
QUALI INFORMAZIONI UTILI ALLA RICERCA GENEALOGICA SI POSSONO TROVARE IN QUESTI DOCUMENTI?
Le finalità per cui questi rapporti venivano stilati non avevano nulla a che fare con la genealogia o con le famiglie in generale, pur tuttavia vi si trovano elenchi di persone e questo potrebbe permettere, con un po’ di fortuna, di trovare informazioni preziose su un antenato.
In pratica, i documenti delle visite pastorali potrebbero essere una fonte alternativa dove cercare informazioni quando si è di fronte ad un ostacolo, oppure quando si desidera approfondire la conoscenza del proprio antenato.
Le informazioni più consistenti sono ovviamente quelle relative ai religiosi, che possono rivelarsi utili nel caso in cui il religioso facesse parte della famiglia che stiamo cercando.
Inoltre, la ricerca in questi documenti può essere un valido aiuto per capire qual era la parrocchia di riferimento, che in caso di paesi molto piccoli poteva anche non trovarsi in loco: nei documenti si potrebbe quindi scoprire che l’oratorio del paese A si appoggiava alla parrocchia del paese B, e risalire quindi al luogo dove sono conservati i registri parrocchiali relativi agli abitanti di A.
Qui di seguito ecco alcuni esempi.

Sanseverino, in data 5 maggio 1752 con l’indicazione dei comuni visitati








Con la speranza che possa essere di aiuto nella Vostra ricerca, auguro buon lavoro e buona fortuna!
Elena
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